Introduzione alla liturgia per operatori pastorali

Categoria: Parrocchiali Pubblicato: Lunedì, 19 Settembre 2016 Scritto da P. Salvatore Magrì

liturgia Incontro di formazione del 19/09/2016

Un breve percorso per sensibilizzare coloro che sono chiamati a svolgere un servizio nella liturgia per aiutare i fedeli a partecipare alla liturgia.

Prendiamo in considerazione, quindi, un ambito della vita della Chiesa: la liturgia.

Che cosa è la liturgia?

1. L'opera della Redenzione

umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore, specialmente per mezzo del Mistero pasquale della sua beata Passione, Risurrezione da Morte e gloriosa Ascensione.

"Non vi è altro mistero di Dio, se non Cristo" (S. Agostino).

È,quindi, l’azione sacramentale che affonda le sue radici nel mistero della salvezza che vede coinvolte le tre persone della SS. Trinità. In questo progetto di salvezza il Signore, crocifisso e risorto, è il sacramento primordiale, in cui il Padre si è fatto definitivamente vicino, per donarci lo Spirito Santo e la vita eterna.

2. La liturgia è essenzialmente una celebrazione e, per l'esattezza, la celebrazione di un evento, l'evento pasquale: la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù.

La Liturgia è innanzitutto azione di Cristo, eterno sacerdote; ma è anche celebrazione della Chiesa, intimamente associata a lui nel santificare gli uomini e nel lodare il Padre.

Non si tratta del ricordo nostalgico di un avvenimento del passato, chiuso nel tempo, coinvolgente solo a livello emotivo.

L'evento pasquale, avvenuto in un preciso momento storico, trascende il tempo, squarcia, per così dire, la storia degli uomini per collocarsi in una dimensione che è contemporanea e presente ad ogni epoca: è l'evento salvifico che percorre tutta la vicenda umana, l'abbraccia tutta, tornando indietro fino alla creazione e spingendosi avanti fino all'avvento finale del Regno.

La liturgia sacramentale - e quella eucaristica in modo eminente - è un attingere l'evento celebrato al fine di renderlo presente e attuale al nostro vivere oggi, qui, in questo momento.

In questo modo possiamo affermare che noi non crediamo più per la parola d'altri ma perché noi abbiamo visto, perché noi abbiamo sperimentato.

Quello che conta infatti è soprattutto l'esperienza che facciamo noi della Pasqua del Signore:
- per noi, oggi, Gesù muore sulla Croce;
- davanti a noi, oggi, si spalanca il sepolcro vuoto di Cristo.

Sull'altare, Croce di Cristo oltre che mensa eucaristica, è ripresentata tutta la vicenda pasquale del Signore Gesù.

Ripresentata, non ripetuta, perché unico resta il sacrificio di Cristo che è morto ed è risorto una volta per tutte.

► Durante la S. Messa noi veniamo come trasportati ai piedi della Croce, resi presenti a quest'evento della nostra salvezza, e ne facciamo l'esperienza personale, senza la quale nessuno può affermare di essere testimone del Signore morto e risorto.

Il cristiano è testimone di qualcosa che ha sperimentato in prima persona: Cristo è vivo, io l'ho visto, l'ho incontrato, a me ha rivolto la sua parola.

Nell'azione liturgica in maniera eminente il cristiano vive quest'esperienza personale.

Cosa significa il termine Liturgia!

Il termine "Liturgia" significa:
servizio da parte del popolo
opera del popolo =azione comunitaria della Chiesa
servizio in favore del popolo.
opera per il popolo =azione di Dio per il suo popolo

Chi sono i soggetti?

► DIO e POPOLO.

Due sono i movimenti relativi alla Liturgia nella relazione-comunicazione tra i due
Soggetti:

● DISCENDENTE = Dio verso il suo popolo
● ASCENDENTE = la lode del popolo a Dio

In ogni azione liturgica, cioè, Dio si fa presente per dirci amorevolmente: "Tu sei il mio popolo" e noi rispondiamo con riconoscenza: "Tu sei il nostro Dio".

Qual è lo scopo della Liturgia?

La Liturgia ha lo scopo che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, ascoltino la parola di Dio, lodino Dio nella Chiesa, partecipino al Sacrificio e mangino la cena del Signore.

E' tutta la Comunità, il Corpo di Cristo unito al suo capo, che celebra.

L'assemblea che celebra è la comunità dei battezzati i quali, per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo, vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo.

Questo "sacerdozio comune" (ricevuto nel battesimo) è quello di Cristo, unico Sacerdote, partecipato da tutte le sue membra.

Quando si dice che l'assemblea "celebra", cosa si intende?

a. Celebrare rimanda a quello che può essere un invito ad una festa.

■ Chi invita prepara in modo accogliente il luogo d'incontro, poi fa trovare agli ospiti cibo, bevande, musica, regali...

In questo caso:

Il Signore Dio:
• chiama la sua famiglia: siamo figli nel Figlio;
• si intrattiene con noi come con amici, parlandoci attraverso le Sacre Scritture;
• dona il Suo Figlio nell'Eucaristia

- perché abbiamo la forza di essere luce e sale della terra
- ma soprattutto perché possiamo conoscerlo sempre più intimamente.

b. "Celebrare" nella Liturgia ricorda questo incontro.

■ L'invitato, prima di tutto si reca all'incontro con gioia e, come riconoscenza per essere stato chiamato alla festa, porta un segno, un dono. Così, c'è un reciproco scambio di attenzioni e si crea unione, comunione, gioia.

Noi a questo amore come rispondiamo?

Partecipando attivamente (non come muti spettatori) alla celebrazione:
cantando con gioia sapendo che non siamo soli, ma una grande famiglia unita da Cristo;
rispondendo alle preghiere pensando a ciò che si dice;
ascoltando con cuore aperto e disponibile la Parola proclamata;
ricevendo il Corpo di Cristo con gratitudine e adorazione

Questo significa prendere parte alla celebrazione consapevolmente, attivamente e fruttuosamente.

Qual è la presenza di Cristo nella Liturgia?

La celebrazione è sempre un incontro con Cristo.

Per realizzare l'opera della salvezza:

Cristo Risorto è sempre presente nella sua Chiesa, in modo speciale nelle azioni liturgiche.

■ E' presente per renderci partecipi della sua vittoria pasquale sulla morte, per introdurci nella comunione con Dio.

■ E' presente perché, sostenuti dalla sua grazia, ci abilita ad offrire la nostra vita al Padre nell'obbedienza quotidiana alla sua volontà.

■ E' presente nei sacramenti e soprattutto nell'Eucaristia, ove agisce in pienezza per la trasformazione degli uomini.

■ E' presente nel Sacrificio della messa sia nella persona del ministro, sia
soprattutto sotto le specie eucaristiche.

■ E' presente nella sua Parola, poiché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la
Sacra Scrittura.

■ E' presente infine quando la Chiesa prega e loda, lui che ha promesso:
"Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro" (Mt 18,20).

Qual è il Culmine della liturgia?

■ La Liturgia spinge i fedeli, nutriti dei "sacramenti pasquali", a vivere in perfetta unione;

■ domanda che esprimano nella vita quanto hanno ricevuto con la fede.

■ La rinnovazione poi dell'alleanza del Signore con gli uomini nell'Eucaristia, conduce e accende i fedeli nella pressante carità di Cristo.

■ Dalla Liturgia dunque, particolarmente dall'Eucaristia, deriva in noi, come da sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia, quella santificazione degli uomini e glorificazione di Dio in Cristo, verso la quale convergono tutte le altre attività della Chiesa.

Necessità delle disposizioni personali

Ad ottenere però, questa piena efficacia, è necessario che i fedeli si accostino alla sacra Liturgia, conoscendo quello che si fa, aderendo a ciò che si dice e cooperando alla grazia divina per non riceverla invano.

La vita spirituale, tuttavia, non si esaurisce nella partecipazione alla sola sacra Liturgia. Il cristiano, infatti, è chiamato alla preghiera in comune ma è invitato anche secondo l'esortazione del Signore Gesù ad entrare nella sua stanza per pregare il Padre in segreto.

Una immagine suggestiva di Crispino Valenziano definisce la Celebrazione Eucaristica come:

ANELLO DELLA SPOSA

Un “Anello modulare a tre cerchi in uno” per il SIGILLO DELLO SPOSO sul quale sono incastonate due gemme preziose

Quali sono queste due gemme?

LA LITURGIA DELLA PAROLA
(Proclamazione e le sue legature: omelia, simbolo della fede e preghiera universale)

L'AZIONE EUCARISTICA DEL CANONE
(con la sua legatura: preghiera del Signore)

Nella modulazione dei tre cerchi, nei quali sono incastonate le due gemme, sono compresi:
 Il rito introduttivo (Ufficio dell'introito): segno del riunirsi
 I riti di offertorio e di comunione
 Il rito conclusivo.

Padre Salvatore Magrì

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