Messa di apertura
Saluto del Parrocco
Benedetto il Signore che visita il suo popolo…
Ecc. Rev.ma,
La accogliamo con alcune parole tratte dal Benedictus, perché riconosciamo nella Sua persona il segno sacramentale di Gesù Buon Pastore che visita il suo popolo.
Nell’ottica della fede, la Sua visita è un evento importante per la nostra comunità e per questo Le diamo il nostro più caloroso benvenuto.
Ma augurarle solo il benvenuto è troppo poco.
In fondo questa è la sua casa, questa è la sua gente cioè quella porzione di popolo di Dio che le è stato affidato.
Allora potremmo dirle: benvenuto a casa padre perché questa famiglia con gioia ha saputo attendere questo momento così carico di emozioni e di speranze.
La Visita Pastorale è un atto particolarmente importante e specifico del ministero del Vescovo. Essa porta molti frutti: rinnovamento della vita cristiana, rilancio dell'apostolato, rafforzamento della comunione ecclesiale.
Non è un incontro superficiale, ma personale, amichevole, vivo e vivificante tra il Vescovo e i suoi fratelli nella fede.
Noi crediamo che la vita della Chiesa è guidata dallo Spirito Santo anche quando sceglie alcuni tra gli uomini e li costituisce pastori. Questa fede ci dona fiducia, amore e stima verso coloro i quali sono chiamati a guidarci nel nostro cammino di vita cristiana.
Sant’Ignazio di Antiochia scriveva che laddove si riunisce il vescovo con i suoi sacerdoti e i suo popolo lì c’è la Chiesa, la sposa di quello Sposo che altro non vuole che il bene dell’amata.
Eccellenza, è bello per noi essere qui con Lei questa mattina perché la Sua Visita Pastorale è anche segno della sua attenzione paterna verso la nostra comunità; un segno che ci fa uscire dall’anonimato e ci fa percepire che non siamo numeri, ma persone, volti, storie di parrocchie diverse, ma chiamate anche attraverso il suo ministero a fare un cammino insieme.
In questi giorni Le presenteremo, il nostro quotidiano camminare, la gioia di appartenere a Gesù e la soddisfazione di poter far tutto ciò assieme.
A Lei affideremo il nostro passato e presente confidando nella sua preghiera e nel suo incoraggiamento.
Certo, non le nasconderemo le fatiche e le difficoltà, le incomprensioni e i “passi lenti”; ma, ne sia certo, c'è sempre, in ciascuno di noi, un cuore innamorato che palpita e un grande amore per la Comunità.
Perciò la sua presenza in mezzo a noi è un grande dono dello Spirito, perché diventa una opportuna occasione per la nostra parrocchia di dare vitalità al cammino di fede, nuova spinta per continuare, senza titubanze, a percorrere la via indicataci da Gesù.
A volte facciamo fatica a trovare tempo per la nostra fede e dimostriamo di far fatica ad accoglierci e ad accogliere chi è diverso, perché, forse, ci lasciamo vincere dall'egoismo.
Perciò pregheremo, assieme a lei, lo Spirito perché, come dice la preghiera per la Visita Pastorale , ci aiuti a vivere pienamente disponibili ad una più grande comunione, a più fervida testimonianza evangelica, a continuo impegno per rendere sempre più missionario in volto della nostra Comunità.
Fin da ora Le diciamo grazie perché, con la sua presenza e la sua parola, ci mostrerà, ancora una volta, il vero centro della vita, cioè Gesù Cristo. Ci ricorderà che vale la pena di seguirlo e che solo Lui è in grado di illuminare questa nostra vita, a volte stanca e superficiale.
La gioia che la Sua persona arreca a tutta la Comunità suscita quelle sane emozioni che accarezzano la nostra anima, toccano il cuore, formulano pensieri di gratitudine per un evento così forte ed importante allo stesso tempo.
Le speranze poi scaturiranno dalle sue parole e dalla sua attenzione rivolte verso questo popolo santo di Dio, dal suo impegno che, siamo certi, in questi giorni, sarà proficuo nei riguardi di tutta la comunità parrocchiale.
Ci piace, in fondo, questa idea di padre nella fede che con autorevolezza visita una porzione della sua famiglia col desiderio santo e generoso di riconfermarci tutti nella fede.
Tante sono state le domande in questi ultimi giorni, circa il significato della Visita Pastorale del Vescovo.
La risposta è sempre stata una e precisa: il Vescovo viene perché ama il suo popolo e desidera gioire con noi nella fede che professiamo. S'intende, la fede in Gesù Cristo, Signore, Maestro e Salvatore di tutti gli uomini di buona volontà e della storia.
Ovviamente non è la prima volta che il Vescovo viene in questa parrocchia, lo ha fatto più volte in tante altre celebrazioni e circostanze. È la prima volta, tuttavia, che si ferma più giorni per stare con noi, conoscerci e spezzare il pane della Parola e dell’eucaristia.
Fratelli carissimi, vi chiedo di pregare perché la Visita Pastorale possa essere vissuta da tutti noi come incontro di grazia per lasciarci docilmente guidare dallo Spirito Santo che certamente farà nuove tutte le cose, ma soprattutto farà nuovo il nostro cuore.
Vi chiedo di pregare anche per me che da otto anni svolgo il mio ministero pastorale in questa parrocchia. Da circa due anni Lei, Eccellenza, ha pensato di affidare questa comunità parrocchiale alle cure della mia povera persona. E dico povera perché mi piace usare l'aggettivo secondo il significato biblico che, tradotto dall'ebraico "Anawim" significa, in pratica, colui che non sa fare a meno di Dio, colui che lo cerca, colui che si affida sempre e comunque.
Con questo intento dunque ho accolto l'invito ad essere guida e pastore di questa comunità che ho imparato presto ad amare e sentirla mia dal punto di vista delle responsabilità e non del possesso fine a sé stesso.
Vi chiedo di pregare per me, perché possa accompagnare il Vescovo ad ammirare i tanti doni di grazia che Dio ha già fatto alla nostra comunità, dove non manca l’amore per la nostra bella chiesa, per il nostro territorio, il servizio serio e motivato, una viva e autentica partecipazione alla liturgia e soprattutto la fede di tanti fratelli e sorelle.
Padre Salvatore Magrì
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